Capi intramontabili

Insolito Casentino: la sartoria al servizio dell’unicità

Il cappotto in panno Casentino è nell’immaginario collettivo un capo dalla foggia e colori iconici, tali da renderlo un punto ben definito del guardaroba maschile invernale. Tramutare il punto in una virgola può portare al conseguimento di un risultato di gran lunga più esclusivo, sicché la realizzazione tecnica di un capo artigianale come il suddetto, non dovrebbe mai essere solo fine a sé stessa, ma assumere i connotati di un’opera ricercata, su cui è possibile riconoscere la firma dell’artista e le sfumature intelligibili del buon gusto. È ciò che accade quando l’abilità sartoriale incontra la qualità estrema delle materie prime. 

La missione è dar vita ad un cappotto che rifugge dai soliti schemi, in grado di unire il carattere spiccatamente rustico del tessuto Casentino al formalismo di una foggia ispirata al gran classico dell’inverno, l’ulster, dal quale, tuttavia, preleva solo gli elementi sommari, rivisitandone sapientemente altrettanti. Un cappotto dalla natura duale, realizzato secondo aspetti apparentemente inconciliabili, che si equilibrano grazie al tocco amorevole e professionale che il sarto impartisce ad ogni fase costruttiva, nonché grazie ad un suo profondo senso estetico nel modus operandi.

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L’indole campestre del panno Casentino è smorzata dall’austerità di una tonalità che richiama il blu della notte, in contrasto ai cromatismi fiammanti, dell’arancio e del verde, con cui il suddetto tessuto è consueto presentarsi. Particolare attenzione è rivolta ai dettagli, ognuno dei quali funge da contrappeso nell’interazione con le altre componenti, affinché vi sia una perfetta armonia di insieme. Le tasche a toppa, con pattina, seguono un atipico disegno, secondo una geometria a sciabola, la cui convessità, rivolta verso l’alto, s’innalza verso la parte anteriore del capospalla e il cui ipotetico prolungamento prosegue sino alla linea del bavero a lancia, il quale si sovrappone in un’abbottonatura doppiopetto con sei bottoni, di cui quattro utili.

La spalla destrutturata non presenta spalline, ma solo l’inserzione di una modesta quantità di rollino, necessaria a renderla leggermente insellata e richiamare la formalità del revers a lancia. Un cappotto di pregio non può che essere accompagnato da interni di qualità, quali tele di lino e fodere in rasatello bemberg dalla straordinaria traspirabilità. La parte posteriore del cappotto è concepita al fine di non presentare alcuna cucitura centrale, così da poter realizzare un elemento aggiuntivo, sottostante alla martingala, caratterizzato da un soffietto in sostituzione del classico piegone, richiamando la singolarità di modelli appartenenti al passato lontano. 

Scelte originali e passione animano, dunque, lo spirito di un cappotto che non ha eguali, essendo l’espressione reciproca di un tessuto e una manualità che nascono dalla tradizione, tagliando quel cordone ombelicale che spesso rende l’artigiano mero esecutore e schiavo delle norme, dimenticando che la concezione dell’eleganza maschile è data da una coscienziosa trasgressione delle suddette regole.

10 commenti
  1. 720p
    720p dice:

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